Disturbi della respirazione durante il sonno dei più piccoli
I disturbi della respirazione durante il sonno dei bambini possono rientrare in una vasca scala di sintomatologie, di crescente severità, dal russamento, fino alla OSAS (Apnea ostruttiva del sonno).
Le cause sono molteplici e le manifestazioni di tali disturbi possono a volte allarmare i genitori e portarli a rivolgersi al medico.
In generale, sottolineiamo sempre che in tutti i casi di dubbi, il parere del pediatra è sempre l’unica risposta ufficiale che è necessario richiedere, ma in questo articolo desideriamo esporre i principali casi di disturbi della respirazione nel sonno dei più piccoli, per capire insieme quando è davvero necessario preoccuparsi e quando no.
Frequenza del respiro nei bambini, un doverosa premessa
Riteniamo prima di tutto sia utile fare una breve premessa sulla frequenza del respiro dei bambini, che può essere anche molto diversa da quella degli adulti.
L’atto respiratorio completo è costituito da:
- Fase inspiratoria, della durata compresa tra i 1,3 e i 1,5 secondi;
- Fase espiratoria, della durata compresa tra i 2,5 e i 3 secondi;
- Pause compensatorie, tra l’espirazione e l’inspirazione successiva, che possono durare in genere 0,5 secondi circa.
Ecco una sintesi della frequenza respiratoria dei bambini, per fasce d’età:
- nei primi 6 mesi di vita: 30-60 atti respiratori in media;
- tra i 6 mesi e l’anno: 24-30 atti respiratori in media;
- fino ai 5 anni: 20-30 atti respiratori in media;
- tra i 6 e i 10-11 anni: 12-20 atti respiratori in media;
- oltre i 12 anni: 12-18 atti respiratori in media.
Come vedete, i bambini più piccoli hanno una frequenza respiratoria molto più alta, che va decrescendo e normalizzandosi anche in variabilità, con l’avanzare della crescita.
Per questo motivo, la prima avvertenza che diamo è di non preoccuparsi se, sia in stato di veglia, che durante il sonno, il bambino sembra respirare molto velocemente rispetto ai nostri canoni. È normalissimo.
Inoltre i centri del respiro nei bambini sono immaturi e non completamente sviluppati nei primi mesi di vita, quindi sarà altrettanto normale che il respiro risulti irregolare. Il respiro dei neonati attraversa fasi periodiche che si alternano fra di loro. Accelerazioni, pause respiratorie, respiri normali.
Anche questo non deve allarmare.
la varietà dei disturbi della respirazione dei bambini nel sonno
Capiterà anche che il bambino durante il sonno russi.
Questo può essere dovuto a leggere riniti, raffreddori, mucose irritate o raffreddori.
In caso di raffreddore accentuato, il respiro del bambino può essere anche molto rumoroso, a causa del catarro e del muco che ostruiscono il nasino e del gonfiore delle mucose.
Ovviamente in questo caso, non si può far altro che aiutare il respiro dei bambini con una pulizia regolare delle narici e lavaggi nasali con soluzione fisiologica per i neonati e con soluzione ipertonica nei piccoli dall’anno d’età in avanti.
Per evitare irritazioni nella zona attorno al nasino, anche l’applicazione di pomate pediatriche emollienti e lenitive può essere d’aiuto a un riposo più sereno.
Fischi e piccoli russamenti possono verificarsi anche in assenza di patologie, come raffreddori o tosse.
In questo caso, probabilmente, le mucose del naso del bambino sono leggermente irritate e potrebbe essere utile umidificare l’aria, in modo che sia meno secca.
Inoltre i lavaggi nasali regolari possono aiutare sempre.
Quando invece è il caso di chiedere un parere medico al pediatra o all’otorinolaringoiatra?
In generale è consigliabile una diagnosi quando il russamento avviene tutte le notti, per una parte molto lunga della notte stessa.
In questo caso si può sospettare che il bimbo soffra di OSAS (Apnea ostruttiva del sonno), che comporta momenti ripetuti di ostruzione parziale o completa delle vie respiratorie durante il sonno.
L’interruzione del respiro viene percepito dal corpo del piccolo come un episodio di soffocamento e di conseguenza rallenta il battito cardiaco, aumenta la pressione sanguigna e il sonno si interrompe.
La OSAS può portare, oltre che all’alterazione del sonno, anche a cambiamenti di umore e abbassamento della resa scolastica, delle capacità cognitive e di concentrazione del piccolo.
Per questo, potrebbe essere indispensabile intervenire per assicurare il suo benessere.