Gli scatti muscolari nel sonno dei bambini: la spiegazione fisiologica
Capita molto spesso che i bambini, di qualsiasi età, abbiano scatti muscolari durante il sonno, specie in fase di addormentamento, ma non esclusivamente: può accadere anche durante le fasi di sonno profondo.
Soprattutto i neonati, a volte, causano preoccupazione, perché i loro scatti sono anomali agli occhi dei genitori: aprono e chiudono braccia e gambe, si stirano, scalciano violentemente. Tutti fenomeni che rientrano nello sviluppo neurologico del bambino e che con l’andare del tempo, diventeranno i “classici” movimenti del sonno di un adulto.
La reazione dei genitori è, a volte, ansiosa, perché la veemenza di questi scatti può essere sorprendente.
In generale, tuttavia, questo tipo di fenomeno è del tutto normale e si può ritrovare anche in età adulta.
Gli scatti notturni sono definiti scientificamente mioclonie notturne.
Si tratta di movimenti che scaturiscono dai cambiamenti nelle funzioni neurofisiologiche del sonno, soprattutto nel momento di transizione dallo stato della veglia a quella del sonno.
La corteccia cerebrale, durante lo stato di veglia, ha una funzione di controllo e regolazione degli impulsi nervosi che innescano i movimenti dei muscoli del corpo. Mentre si sta scivolando nel sonno, l’attività della corteccia cerebrale cambia e si abbassa questa funzione inibitrice, dando “più spazio” a movimenti involontari, che normalmente vengono bloccati per permettere le quotidiane funzioni coscienti e volontarie.
Data questa spiegazione, si può comprendere come gli scatti involontari nel sonno dei bambini siano un fenomeno che non deve in genere destare alcuna preoccupazione.
Rimedi per gli scatti involontari dei bambini durante il sonno
Nonostante, come abbiamo detto, le mioclonie notturne non siano preoccupanti, può succedere che disturbino il sonno del bambino, già normalmente ricco di fisiologici risvegli.
Molti genitori lamentano che, a causa degli scatti involontari, i bambini si sveglino con più frequenza, a volte piangendo, a volte sereni ma chiedendo comunque l’intervento dell’adulto.
Premettendo che questo tipo di dinamica rientra comunque in un normale quadro del sonno del bambino e non necessita di alcun tipo di cura, se i risvegli notturni dovuti agli scatti fossero particolarmente frequenti per più notti, si può provare a limitare il disagio con qualche accorgimento:
- Se si tratta di bambini molto piccoli o neonati, evitare di farli addormentare immediatamente dopo l’ultima poppata.
- In caso di bambini molto attivi, cercare di indurli a una fase di attività più quieta prima di andare a dormire. Per esempio leggere una fiaba insieme ai bimbi o far ascoltare loro musica potrebbe indurre un addormentamento più dolce.
- Non farli stancare troppo fisicamente in fase serale o comunque prima dell’addormentamento.
- Creare un ambiente quanto più quieto e tranquillo per il sonno del bambino
Scatti muscolari involontari: quando sono da indagare?
I movimenti e gli scatti muscolari involontari dei bambini sono da indagare con attenzione, chiedendo il parere del pediatra, principalmente quando si verificano anche durante il giorno e la veglia, quindi durante le attività volontarie del bambino.
Un altro motivo per richiedere un parere è medico è l’insorgere di un pianto violento subito dopo lo spasmo e se i movimenti involontari si verificano con flessione delle braccia e del tronco in avanti e indietro e si ripetono in serie.
Rapporto tra sonno e capacità motorie del bambino
Creare un ambiente tranquillo e confortevole per il sonno del bambino è quindi uno dei metodi principali per affrontare un sonno agitato, ricco magari di scatti involontari, movimenti e spostamenti.
Consigliamo di eliminare ostacoli e oggetti “duri” dal luogo di riposo dei bambini e arricchire l’ambiente di cuscini e protezioni.
E ovviamente vi invitiamo a valutare la scelta del materasso giusto, anche in base all’età e all’altezza del bambino, in modo da rendere completamente confortevole e accogliente il letto e il sostegno che può riceverne.
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