Il sonnellino pomeridiano nel mondo e nella scienza
La “pennichella pomeridiana” è una tradizione particolarmente amata nei Paesi più caldi, laddove le temperature nel pomeriggio rendono difficili le attività produttive.
Anche nel resto nel mondo, però, resta un’abitudine piuttosto diffusa. In Giappone per esempio si chiama inemuri e non ci si vergogna affatto a crollare addormentati in pubblico, fuori casa. Essere “esausti” per il lavoro, nell’area nipponica, è un segno di onore e riconoscimento al merito per aver dato tutte le energie alla causa della produttività.
Alcune gradi figure storiche, tra cui Margaret Thatcher e Winston Churchill ed Albert Einstein stesso hanno espresso il loro favore riguardo questa abitudine.
I ricercatori del Massachusetts General Hospital, in collaborazione con l’università spagnola di Murcia, hanno dimostrato chela tendenza a godere della pennichella al pomeriggio è almeno in parte genetica. C’è chi la ama di più, chi di meno. E questo ovviamente vale anche per i più piccini.
Gli studi sulle conseguenze del sonnellino pomeridiano sul benessere psicofisico delle persone ha attraversato momenti altalenanti.
Ci sono stati detrattori della “siesta” pomeridiana che hanno messo in discussione la sua utilità, tacciandolo anche di avere effetti negativi.
Volendo tirare le somme, tuttavia, si può dire che in generale il sonnellino pomeridiano viene considerato un’abitudine benefica e che aiuta le performance a ogni età.
Nel pomeriggio, tra le 14 e le 16, il nostro organismo attraversa (al netto delle eccezioni sui singoli individui) un momento di calo energetico fisiologico. L’attenzione scende, l’attenzione si abbassa.
È quindi una fascia oraria perfetta per far riposare il cervello e il corpo, riattivandoli con un riposino tonificante.
Sonnellino pomeridiano e benefici per la mente
Sembra che dormire dopo pranzo, nel pomeriggio, per un periodo di tempo controllato, aiuti il cervello a “ripulirsi” degli scarti delle attività della mattina, ad organizzare le informazioni accumulate nella prima parte della giornate e a organizzarle con più calma.
In particolare, alcuni studi hanno dimostrato che in questo senso, dormire nel pomeriggio ha grandi effetti benefici perché agisce sull’attivazione dell’ippocampo, fondamentale nell’organizzazione e immagazzinamento delle informazioni.
Secondo un recente studio condotta in Cina su un campione di oltre 2 mila persone e reso pubblico sul British Medical Journal,ha dimostrato che i soggetti inclini al pisolino hanno funzioni cognitive migliorate, in termini di memoria, orientamento e linguaggio.
Per i bambini, il sonnellino pomeridiano si trasforma così in un attivatore di alcune funzioni cognitive fondamentali all’apprendimento e alla memorizzazione. Per questo, se vediamo che il nostro bimbo è incline a dormire nel pomeriggio, è bene incoraggiare questa abitudine e controllarla affinché sia davvero benefica.
Sonnellino pomeridiano e benefici per il corpo
I benefici sul corpo sono meno nettamente riconosciuti dalla scienza e riguardano più che altro gli adulti.
A meno che non si soffra di insonnia (in questo caso, sarebbe bene evitare di dormire di pomeriggio), tuttavia, non ci sono controindicazioni note.
Alcuni studi dimostrano che la siesta pomeridiana aiuta a tenere sotto controllo i livelli di tensione arteriosa, soprattutto per chi soffre di ipertensione.
Per i bambini, spesso iperattivi nelle ore mattutine, il sonnellino pomeridiano può essere un’ottima occasione per ricalibrare le energie, placare i picchi di attività e riprendere le abitudini giornaliere come un “nuovo inizio” tutto da costruire.
Le regole del sonnellino pomeridiano
Ci saranno bambini che dormiranno poco al pomeriggio e altri che sarà difficile svegliare.
Ce ne saranno ancora che non vorranno dormire in quelle fasce orarie, oppure che dovranno costruire l’abitudine a farlo con gradualità.
Come si è detto, buona parte della propensione alla pennichella è genetica, quindi bisogna rispettare il bioritmo di ognuno di noi.
Ci sono delle piccole regole che tuttavia, se rispettate, aiuteranno davvero a trasformare l’abitudine del sonnellino in un’alleata dei genitori e dei bimbi.
- Cercare di fare il sonnellino pomeridiano sempre alla stessa ora;
- Cercare di non far addormentare i bambini immediatamente dopo il pranzo, ma far trascorrere un po’ di tempo;
- Tenere i bimbi lontani da fonti di rumore per il sonnellino: le fasi del sonno non raggiungono quasi mai la profondità di quelle del sonno notturno;
- Creare un ambiente in penombra, perché grazie alla luce il sonno resterà su livelli non troppo profondi;
- Se il bambino va oltre i 30-60 minuti di sonno, svegliarlo dolcemente per evitare malumori al risveglio e difficoltà di addormentamento alla sera;
- I bambini non hanno un limite d’età per il sonnellino: in genere lo amano fino ai 3 anni, ma possono desiderarlo anche dopo!
Il sonnellino pomeridiano nel lettino
Come abbiamo detto spesso, la regolarità è sempre un fattore benefico per la quotidianità dei bambini.
Il sonnellino pomeridiano deve essere identificato come momento di sonno e quindi associato al luogo dove “si fa la nanna”.
Per questo è bene far dormire anche al pomeriggio il bimbo nel proprio lettino, che è il luogo principe per il suo riposo.
Se i bimbi sono restii al sonnellino pomeridiano, è consigliabile attuare le stesse routine che il piccolo riconosce come consolidate del momento dell’addormentamento.
Per questo importante che il lettino ricopra lo stesso ruolo della sera. Inoltre se la sera è abituato a cantare o ascoltare storielle prima della nanna, ripetete le stesse abitudini. Sarà molto più facile portarlo verso un fisiologico riposino ristoratore.